La Sezione AIAS di Catania ETS iniziò ad operare in via Vecchia Ognina, sede da cui fu avviata la sfida dei Soci fondatori, a partire dall’Ing. Francesco Lo Trovato, padre di Kikki, bambino con disabilità nato nei primi anni ’60. Fu lui assieme ad un gruppo affiatato di genitori a decidere le sorti della riabilitazione in una vasta area del territorio siciliano: questi genitori infatti decisero di unire le proprie forze per garantire ai propri figli un futuro migliore. L’Associazione avviò l’attività accollandosi l’onere finanziario per la preparazione professionale delle prime fisioterapiste, che impararono il mestiere nella scuola di Bari. Furono avviati contestualmente i primi rapporti di collaborazione con Enti pubblici e a novembre si apri l’ambulatorio. Questa immediata fattività dimostra quanto fosse impellente la necessità di servizi riabilitativi nel territorio catanese. I primi locali utilizzati dall’AIAS di Catania, all’Istituto di igiene mentale, ben presto diventarono insufficienti. Gli Assistiti erano sempre di più e così il primo luglio 1968 venne rilevata in affitto una villa in via Passo Gravina, dove fu istituito il “Centro di Rieducazione Motoria per Spastici”. II 5 settembre 1968 fu stipulata la prima convenzione con il Ministero della Sanità, che consentì alla Sezione di ottenere la concessione dei contributi statali. Qui si svolgevano attività di riabilitazione fisica e terapie occupazionali e, nello stesso anno, entrarono in funzione anche due classi speciali istituite dal Provveditorato agli Studi di Catania. Era stato anche attivato un servizio di refezione e, nel 1969, istituito il primo servizio di trasporto per gli Assistiti. In quell’anno i locali di via Passo Gravina furono ampliati e nel 1971 affiancati da altri due, in via Vicenza e in via Volta. Intanto, nel maggio 1970 era stato nominato presidente l’Ing. Francesco Lo Trovato. A partire dagli anni ’70, l’AIAS di Catania ha consolidato il proprio ruolo di punto di riferimento per l’assistenza e il supporto alle persone con disabilità, passando da un iniziale focus sulla riabilitazione a un approccio focalizzato sulle iniziative volte a promuovere l’inclusione sociale, contribuendo a migliorare la qualità di vita di migliaia di persone con disabilità e delle loro famiglie. In parallelo, l’Associazione si è fatta promotrice di iniziative di sensibilizzazione, lavorando a stretto contatto con le realtà del territorio per favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali e creare un sistema integrato di servizi per le persone con disabilità, rafforzando la comunità locale.